Curiosità sul Museo Americano di Storia Naturale

La storia di questo splendido museo dell’Upper West Side di Manhattan non si limita a dinosauri e diorami. No. Sapevi, per esempio, che fu Ulysses S. Grant a posare la prima pietra? E che negli anni Trenta si pensò di costruire una promenade per collegarlo direttamente al Met passando per Central Park? Qui di seguito, una carrellata di curiosità sul Museo Americano di Storia Naturale di New York.

Curiosità sul Museo Americano di Storia Naturale

L’American Museum of Natural History (AMNH) di New York aprì ufficialmente i battenti nel 1869, il 6 aprile, quasi esattamente un anno prima della fondazione di un altro celebre museo newyorkese, il Metropolitan Museum of Art. Nato dall’idea di un naturalista dell’Ottocento, tale Albert Smith Bickmore, divenne nel tempo un importantissimo centro di ricerca e innovazione. Ecco alcune curiosità che forse non conosci su questa celebre istituzione newyorkese.

🎬Il Museo di Storia Naturale apparve in una marea di film

Curiosità sul Museo Americano di Storia Naturale

Anche se non ci sei mai stato di persona, è molto probabile che tu lo abbia visto al cinema e in televisione. È notoriamente il set del film Una notte al museo del 2006 con Ben Stiller e di una puntata della serie TV How I met your mother.

L’AMNH ha un ruolo molto importante nella serie televisiva Friends, perché è proprio qui che Ross Geller, uno dei protagonisti, presta servigi nelle prime stagioni. In Il diavolo veste Prada del 2006, il gala di beneficenza a cui partecipa Andy è allestito proprio all’interno dell'American Museum of Natural History.

All'interno del museo sono state girate scene anche di, mettiti comodo, Il calamaro e la balena del 2005 di Noah Baumbach, I pinguini di Mr. Popper del 2011 con Jim Carrey, Malcolm X del 1992 diretto da Spike Lee, La stanza delle meraviglie del 2017 di Todd Haynes e L'esorcista II L'eretico del 1977 diretto da John Boorman.

🔦Si può davvero passare una notte al museo

Curiosità sul Museo Americano di Storia Naturale

Per un pigiama party sui generis, gli infanti dai 6 ai 13 anni possono esplorare il museo in fascia serale muniti di torcia e, a una certa, stendere il sacco a pelo e pernottare in una delle aree disponibili, tra cui la Hall of Planet Earth, la Milstein Hall of Ocean Life, l’Akeley Hall of African Mammals e la Hall of North American Mammals. Per gli over 21, invece, di tanto in tanto il museo organizza eventi esclusivi con cena a buffet, flûte di champagne e concerti jazz.

💍… e anche unirsi in matrimonio

Gli appassionati di storia con un ampio budget per le nozze possono promettersi eterno amore sotto l’enorme balena blu del museo o accanto a un Barosauro a grandezza naturale. Diverse sale dell’American Museum of Natural History, tra cui il Rose Center for Earth and Space e la Theodore Roosevelt Rotunda, possono essere affittate per ricevimenti ed eventi privati.

🧱 Fu Ulysses S. Grant a posare la prima pietra del museo

L’idea di Albert Smith Bickmore di fondare un museo di storia naturale a New York prese forma nel 1869, quando il governatore approvò ufficialmente il progetto. Prima di avere una sede tutta sua, però, il museo si trovava all’interno dell’Arsenal di Central Park. Ben presto, però, la collezione crebbe troppo per quello spazio, così nel 1874 iniziarono i lavori per costruire la sede definitiva del museo lungo West 77th Street.

La costruzione dell’edificio attuale iniziò precisamente il 2 giugno 1874 e a inaugurare simbolicamente i lavori fu l’allora presidente Ulysses S. Grant, l'eroe che amava i sigari e i cavalli. Non era l’unico ospite d’onore. In loco erano presenti anche i segretari di Stato, della Guerra e della Marina, il sindaco di New York, il finanziere J.P. Morgan e perfino un branco di ovini che beatamente albergava nei pressi dell’Upper West Side.

🦕 Nel museo trovano dimora oltre 33 milioni di reperti

Curiosità sul Museo Americano di Storia Naturale

Solo il 3% dei reperti è esposto al pubblico. Tra quelli conservati in ambienti appositi ci sono il becco di un calamaro gigante, una farfalla vecchia 20 milioni di anni e un topazio azzurro da 21.000 carati. Ogni anno la collezione si arricchisce mediamente di 90.000 nuovi reperti.

🚶‍♂️ Negli anni Trenta si pensò di unire l’AMNH e il Met con una promenade attraverso Central Park

Curiosità sul Museo Americano di Storia Naturale

Già nel 1924 il presidente del museo Henry Fairfield Osborn propose la creazione del Roosevelt Concourse, una promenade che avrebbe collegato l’American Museum of Natural History e il Met attraversando Central Park. Tuttavia, il progetto si scontrò fin da subito con la forte opposizione di ambientalisti, architetti del paesaggio e politici contrari all’idea di costruire una sorta di autostrada in mezzo a Central Park. La Grande Depressione ne bloccò l’avanzamento e, dopo il ritiro di Osborn dalla presidenza del museo nel 1933, il progetto della promenade continuò a essere sostenuto anche con la nuova amministrazione guidata da Fiorello LaGuardia. Nel 1935, Robert Moses lo accantonò definitivamente.

🌍Dal 1881 il Museo Americano di Storia Naturale organizza spedizioni di ricerca in tutto il mondo

Ogni anno partono oltre 100 spedizioni scientifiche verso le destinazioni più disparate. Questa tradizione di esplorazione internazionale risale alla fine dell’Ottocento, durante la presidenza di Morris K. Jesup, quando i ricercatori del museo si spinsero fino al Polo Nord, in Siberia, Mongolia, Congo e molte altre terre remote.

📅 Fino al 1892 il museo era chiuso di domenica

Fino alla fine dell’Ottocento, sia il Museo Americano di Storia Naturale che il Met erano chiusi di domenica per volere dei membri del consiglio di amministrazione, ligi nel rispettare il Sabbath, ovvero il giorno di riposo da dedicare alla preghiera secondo la tradizione protestante. Questa scelta era appoggiata dall’élite cittadina e dai circoli presbiteriani ma penalizzava la maggior parte dei newyorkesi, che lavoravano sei giorni su sette e avevano come unico giorno libero proprio la domenica. Per questo motivo, sindacati, leader religiosi progressisti e comunità tedesche, ebraiche e irlandesi iniziarono a fare pressione per ottenere l’apertura domenicale.

🦖 L’uomo che scoprì il T. Rex lavorava per il museo

Curiosità sul Museo Americano di Storia Naturale

Il leggendario cacciatore di fossili Barnum Brown entrò a far parte dell’équipe del museo nel 1897 come assistente sul campo, fino a diventare curatore del dipartimento di paleontologia dei vertebrati.

Nel 1902 scoprì il primo scheletro di tirannosauro a Hell Creek, in Montana, e nel 1908 ne trovò un altro quasi completo a Big Dry Creek, sempre in Montana. Quello scheletro, catalogato come AMNH 5027, è oggi esposto nella Hall of Saurischian Dinosaurs. Secondo Mark Norell, direttore della divisione di paleontologia, la maggior parte dei dinosauri esposti nel museo è stata scoperta proprio da Brown. Rendiamo grazie!

🐋 Per pulire la balenottera ci vogliono tre giorni

Curiosità sul Museo Americano di Storia Naturale

La balena blu è il più grande animale mai esistito sulla Terra, quindi il modello esposto al museo rispecchia le sue dimensioni reali, 28,5 metri di lunghezza. Sospeso nel Milstein Hall of Ocean Life, il modello viene sottoposto una volta all’anno a una minuziosa opera di detersione. Dalla sommità del capo alla punta della coda, la pulizia completa richiede almeno tre giorni.

🏜️ Un ex direttore del museo si dice abbia ispirato Indiana Jones

Prima di diventare direttore del museo, carica che ricoprì dal 1935 al 1942, Roy Chapman Andrews fu un esploratore che si dedicò allo studio delle balene in mare e guidò spedizioni nel deserto del Gobi, dove la sua squadra scoprì il primo nido di uova di dinosauro mai rinvenuto. Si dice che Andrews sarebbe stato d’ispirazione per il personaggio di Indiana Jones. Va detto, però, che George Lucas, il creatore della fortunata saga cinematografica, non confermò mai questa voce.

💎 Nel 1964 furono rubati gioielli per oltre 400.000 dollari

La notte del 29 ottobre 1964, un surfista ventisettenne di Miami di nome Jack Murphy, detto Murf the Surf, si introdusse nel museo insieme a due complici. I tre mariuoli scavalcarono la recinzione, si inerpicarono su una scala antincendio e si calarono da una colonna fino a una finestra aperta che dava sulla Morgan Memorial Hall, all’epoca chiamata J.P. Morgan Hall of Gems and Minerals.

Una volta all’interno del museo, con un tagliavetri e una spatola aprirono le teche e rubarono gioielli di valore inestimabile, tra cui il più grande zaffiro del mondo, un rubino da 100 carati e numerose altre pietre preziose. Murf disse di essersi ispirato a Topkapi, un film del 1964 diretto da Jules Dassin che raccontava proprio il colpo al museo del Palazzo Topkapi di Istanbul.

I briganti furono arrestati e condannati, ma alcune gemme non furono mai recuperate, tra cui l’Eagle Diamond da 14 carati, il diamante più grande mai scoperto negli Stati Uniti.

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Jessica Maggi
Jessica Maggi
Scrittore/trice di viaggio freelance

Jessica è una copywriter freelance, molto mattiniera, un po’ stramba e oltremodo germofobica. Nel 2011 ha profeticamente lasciato un posto a tempo indeterminato per dedicarsi alla scrittura e, nel corso degli anni, ha avuto l’onore di collaborare con grandi nomi del calibro di Indeed, Furla, WeRoad, Berlitz, Grazia e MUSE Magazine. Si divide tra l’alto cremasco e le Alpi Orobiche e, quando non lavora, sicuramente la trovi che fa decluttering dell’armadio, si diletta ai fornelli o si inerpica ad alta quota con il suo beneamato loppide.

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The Edge vs Empire State Building, confronto tra terrazze panoramiche

All’angolo rosso c’è The Edge, una suggestiva piattaforma in vetro sospesa nel vuoto che, da un’altezza di 345 metri, offre un’incredibile vista a volo d’aquila su New York. All’angolo blu c’è l’Empire State Building, storico grattacielo in stile art déco divenuto uno dei più noti simboli della Grande Mela, da cui ammirare la luccicante metropoli da due celebri terrazze panoramiche, collocate rispettivamente all’86° e al 102° piano. Chi offre la vista migliore sulla giungla metropolitana? È un bel match quello tra The Edge vs Empire State Building. Visitarli entrambi in occasione del prossimo viaggio transoceanico è la mejo cosa! Conosciamo più a fondo questi sensazionali punti panoramici. Lo storico Empire State Building Tappa imprescindibile in un soggiorno nella città che non dorme mai, l’Empire State Building ha detenuto il titolo di edificio più alto del mondo dal 1931, anno della sua inaugurazione, al 1970, quando fu battuto dalla compianta Torre Nord del World Trade Center. Ebbene sì, con i suoi 443 metri di altezza, antenna compresa, questo gigante d’acciaio, alluminio e pietra calcarea ha guardato dall’alto al basso il mondo intero per quasi otto lustri. Chapeau. Costruito in poco più di 400 giorni, l’Empire è stato il primo grattacielo di New York a superare i 100 piani. Oggi è uno dei simboli indiscussi della metropoli statunitense, in grado di regalare panorami di abbacinante bellezza dai suoi osservatori posti all’86° e al 102° piano. Non stupisce che ogni anno attragga oltre 4 milioni di persone in visita. Quanto a popolarità vince a mani basse la sfida ‘The Edge vs Empire State Building’. The Edge, lo spettacolare sky deck all’aperto Inaugurato nel 2019, The Edge è una stella nascente che, in breve tempo, ha già saputo arricchire lo skyline di Manhattan con il suo design futuristico ed elegante. Progettato dallo studio Kohn Pedersen Fox, The Edge è la più estesa piattaforma d’osservazione all’aperto dell’Emisfero occidentale, nonché la più alta del pianeta con pavimentazione in vetro. Assolutamente unico nel suo genere, si tratta di un suggestivo belvedere “a spigolo” – da qui il nome The Edge che, no, non è un omaggio al chitarrista degli U2 come, invece, avevo erroneamente pensato quando venne inaugurato... Che non si sappia in giro, neh. Di forma triangolare, la piattaforma è letteralmente sospesa nel vuoto al centesimo piano di un avveniristico grattacielo di 386 metri con maxi-vetrate nel complesso di Hudson Yards, nel West End di Manhattan. La terrazza di 24 metri di lunghezza per oltre 600 metri quadrati è, in sostanza, sospesa a mezz’aria e protetta da vetrate perimetrali leggermente inclinate, realizzate in vetro italiano definito indistruttibile. Parte della pavimentazione è trasparente e consente di ammirare la giungla metropolitana che si dipana sotto i propri piedi da una prospettiva del tutto inedita. Punti panoramici a confronto New York vista dall’alto è uno spettacolo incantevole. Cielo, terra, acqua, parchi, strade, ponti, grattacieli e prestigiosi edifici rinascimentali diventano parte di un quadro in movimento che toglie il fiato. Con uno sguardo si abbracciano interi quartieri, straordinari capolavori di urbanistica con la loro storia e le loro gemme architettoniche e ingegneristiche. Offriamo un raffronto tra le diverse tipologie di esperienza offerte dall’iconico Empire State Building e dallo scenografico The Edge. Ammirare NYC dall’Empire State Building Il leggendario Empire State Building è storicamente noto per la straordinaria vista che da quasi un secolo regala ai visitatori provenienti da ogni parte del mondo. Il punto di massima elevazione da cui ammirare lo skyline di New York City è il suggestivo osservatorio coperto al 102° piano, con 24 vetrate alte oltre 7 metri e un’elaborata pavimentazione che ricorda gli albori art déco dello storico edificio. A ben 380 metri di altezza, potrai ammirare un panorama a 360 gradi di New York che si estende da Central Park al ponte di Brooklyn e oltre. L’osservatorio alla sommità dell’edificio è collegato all’86° piano, dove si trova il leggendario ponte di osservazione all’aperto, setting di molte scene di film e produzioni televisive, da cui ammirare la metropoli con gli iconici cannocchiali a gettoni. Proprio da qui parte un ascensore in vetro che funge da trait d’union tra i due celebri punti panoramici e consente di raggiungere la vetta in un’emozionante salita attraverso le luci di questo colosso a due passi da Times Square. Ammirare NYC da The Edge L’esperienza offerta da The Edge è più estrema, forte, innovativa e deflagrante. Percorrere questa suggestiva piattaforma di vetro che fluttua nel cielo ti farà provare la sensazione unica e impagabile di sentirti in cima al mondo, con la Grande Mela ai tuoi piedi. Ci si sente pervasi da un’ebbrezza psichedelica derivante, forse, dalla sensazione di sfidare ogni legge fisica. È proprio questo a rendere speciale The Edge. Questo sito offre ben più di un panorama estasiante. Qui si mescolano vertigine, brivido, incanto, avanguardia, sperimentazione architettonica e un’emozione che scuote l’anima. A nostro modesto parere, già solo questo vale il viaggio a New York. Il panorama che ti si para dinnanzi è di una bellezza disarmante, struggente, semplicemente impareggiabile. The Edge si trova più a ovest rispetto ai più noti affacci della metropoli, tra cui l’Empire State Building, e offre una prospettiva nuova. La vista spazia da Lower Manhattan al parco galleggiante di Little Island, da Midtown a Central Park e si spinge oltre, verso il Western New Jersey. Strabiliante. È difficile anche trovare aggettivi che rendano giustizia a cotanta bellezza. The Edge offre una quindicina di differenti punti di osservazione con vista panoramica a 360 gradi di NYC. Come accennato, parte della pavimentazione è in vetro trasparente. Stendersi sul pavimento della terrazza panoramica e scattare un selfie che includa la vista sottostante sta diventando il nuovo must di ogni soggiorno a New York, un po’ come lanciare una monetina nella fontana di Trevi a Roma, farsi fotografare nell’atto di sorreggere la torre pendente di Pisa e pattinare sulle gonadi di quello sventurato bovino mosaicato sul pavimento della Galleria Vittorio Emanuele II di Milano. Gli ultimi piani del grattacielo 30 Hudson Yards ospitano anche un ristorante di lusso, un souvenir shop con prezzi da scoppio della valvola mitralica e un lounge bar dove sorseggiare champagne al cospetto di un panorama senza eguali. Ai piani più bassi ci sono, invece, uffici, proprietà immobiliari e un grande centro commerciale. Qual è il momento migliore per ammirare NYC dall’alto? Lo skyline di New York, unico al mondo, non delude mai, in qualsiasi stagione, in qualsiasi condizione metereologica e a qualsiasi ora del giorno e della sera. Per assistere a uno spettacolo ancor più memorabile, consigliamo di raggiungere The Edge o uno dei due ponti di osservazione dell’Empire State Building in quella che in fotografia viene chiamata heure bleue, l’ora blu, quel momento della giornata dall’atmosfera magica che si verifica quando il riverbero del crepuscolo sta per cedere il passo all’oscurità della sera. È un fenomeno che si manifesta approssimativamente un quarto d’ora dopo il tramonto e ammanta l’ambiente di un’allure magnetica ed estremamente fotogenica, che, voglio dire, se riesce a rendere sconvolgentemente belle persino le aree industriali dell’hinterland milanese, regalerà senza dubbio uno spettacolo eccezionale dalla sommità dell’Empire State Building e The Edge. Come raggiungere l’Empire State Building L’Empire è visibile da pressoché ogni punto della città. Si trova nel quartiere di Midtown, a due passi da Times Square e Broadway, all’angolo tra l’iconica Quinta Strada e la West 34th Street. Le fermate della metropolitana più vicine sono Herald Square e Penn Station, che distano una manciata di minuti a piedi dall’ingresso dell’edificio. Anche la stazione ferroviaria di Grand Central si trova a breve distanza. Come raggiungere The Edge The Edge si trova al centesimo piano del grattacielo 30 Hudson Yards, il terzo più alto di New York dopo l’One World Trade Center e il 432 Park Avenue. L’avveniristico 30 Hudson Yards svetta in tutta la sua futuristica magnificenza tra la Trentatreesima e la Decima Strada che corre lungo il West Side di Manhattan, sulle sponde dell’Hudson River. Il complesso è facilmente raggiungibile in metro con la linea 7 fino alla fermata 34th Street-Hudson Yards. Una volta varcata la soglia del maestoso edificio, un grande ascensore ti condurrà in pochi secondi alla terrazza panoramica. Visita The Edge e l’Empire State Building con i pass di Go City Il match si è concluso. Chi l’ha spuntata? Nel dubbio, la cosa migliore da fare è visitare sia The Edge che l’Empire State Building durante il prossimo weekend a New York. Con i pass di Go City avrai un unico passe-partout digitale che ti consente di accedere a entrambi e a dozzine di altre attrazioni della Big Apple, con un inestimabile risparmio in termini di tempo e denaro rispetto all’acquisto dei singoli biglietti.
Jessica Maggi
Jessica Maggi
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Quando visitare Top of the Rock per vivere un’esperienza memorabile

Top of the Rock si sviluppa su tre livelli sulla sommità del maestoso grattacielo che svetta al numero 30 di Rockefeller Plaza, un indirizzo prestigioso come il palazzo che lo ospita. Siamo nell’esclusivo complesso di Rockefeller Center, nel cuore dell’isola di Manhattan, tra la Cinquantesima Strada e la Quinta e la Sesta Avenue. Aperto 7 giorni su 7 dalle prime luci del mattino a tarda sera, Top of the Rock offre, a detta di molti, la migliore vista panoramica sulla grande metropoli americana. Si tratta di un rendez-vous mondano, glamour e tendenzialmente meno affollato di altri più noti affacci della città, tra cui il celebre Empire State Building. Con uno spettacolare ascensore di vetro con copertura trasparente si sfreccia a tutta velocità verso l’alto tra affascinanti giochi di luce che si accendono a ogni livello durante la salita. In pochi secondi si raggiunge la sommità dell’edificio e la sensazione è quella di stare sull'Enterprise. A nostro avviso, già solo questo vale il viaggio a New York. Il suggestivo osservatorio panoramico di Top of the Rock è disposto su tre livelli, precisamente al 67°, 69° e 70° piano del grattacielo. A differenza dell’Empire State Building, dove ci sono grate metalliche, le vetrate perimetrali trasparenti consentono una visuale senza barriere che spazia incontrastata da Central Park alla Freedom Tower e il ponte di Brooklyn. In assenza di foschia la vista si estende fino a Long Island, I sobborghi nel New Jersey e il Connecticut. La vista a tutto tondo, l’idea, il décor e un’altezza di 260 metri sono tutti valori che incoronano il punto di osservazione di 30 Rock, questo il nickname ufficiale del più alto grattacielo del Rockefeller Center, come la perfetta oasi in stile art déco da cui ammirare dall’alto la città delle mille meraviglie. Sarà come vivere un sogno. Segui i nostri pratici consigli su quando visitare Top of the Rock per trarre il massimo da questa esperienza ed evitare che piccole scocciature, disagi e lunghe attese compromettano il piacere della visita. Orari di apertura Top of the Rock è aperto 365 giorni all’anno, dalle 9:00 alle 24:00, con l’ultimo ascensore che sale all’osservatorio panoramico alle 23:10. Si segnala che, durante le festività, gli orari potrebbero subire variazioni. Quando visitare Top of the Rock per evitare lunghe code Come per molte altre attrazioni panoramiche della Grande Mela, il momento migliore per raggiungere la sommità di 30 Rock e ammirare la città dall’alto è il mattino, contestualmente all’apertura. Il sole mattutino brilla su fregi policromi, bronzi, statue e le gemme architettoniche e ingegneristiche della Big Apple, offrendo uno spettacolo favoloso. In alternativa, visitare Top of the Rock in fascia serale, indicativamente a partire dalle ore 21:00, offre buone chance di apprezzare la vista dei grattacieli scintillanti in tutta calma, senza doversi issare sulla schiena degli astanti e senza finire accidentalmente nei selfie di qualcun altro. In linea generale, il lunedì e il martedì sembrerebbero essere i giorni più tranquilli. Nei fine settimana l’affluenza di turisti registra in genere un forte aumento. Quando visitare Top of the Rock per fare foto da urlo A chi desidera fare video e foto da favola dello skyline newyorkese consigliamo di raggiungere le terrazze panoramiche di 30 Rock al tramonto o poco prima, in concomitanza della cosiddetta golden hour, che ammanta il paesaggio urbano di un’allure morbida, caramellata ed estremamente fotogenica. Per fare foto veramente eccezionali si consiglia di visitare Top of the Rock durante l’heure bleue, un fenomeno che si manifesta circa mezz’ora dopo il crepuscolo. Le luci creano un'ambientazione estremamente ricercata, con effetti di contrasto di grande impatto estetico, difficilmente ottenibili altrimenti. È doveroso segnalare che, proprio per questo motivo, si tratta di un orario in cui l’affluenza di visitatori con macchine fotografiche e smartphone alla mano è piuttosto sostenuta. Metti, quindi, in conto qualche minuto di attesa in più per accedere alle piattaforme di osservazione. In compenso farai foto e video di grande valore artistico. Visitare Top of the Rock a Natale Per chi non teme il freddo pungente, la pioggia gelida e le abbondanti nevicate, una vacanza invernale nella Grande Mela sarà un’esperienza memorabile. Durante le festività natalizie, in particolare, la metropoli si illumina di mille luci e si respira quell’atmosfera magica celebrata in tanti famosi blockbuster ambientati a New York a Natale, come Miracolo nella 34a strada, Una poltrona per due, Elf e Gremlins. Associare una visita all’osservatorio di 30 Rock alla cerimonia di accensione dell'albero di Natale al Rockefeller Center, una tradizione che risale al 1933, otterrà con buona probabilità un posto d’onore nella top 10 dei giorni più belli della tua vita. Coronato da una stella composta da milioni di cristalli Swarovski, l’enorme abete rosso che viene eretto ogni anno al centro di Rockefeller Plaza è probabilmente l'albero di Natale più famoso del mondo e ai suoi piedi viene attrezzata la celebre pista per il pattinaggio su ghiaccio. Ricapitolando... Vuoi evitare la folla? Programma la tua visita a Top of the Rock il più vicino possibile all'orario di apertura o, in alternativa, attendi le ore 21:00, quando l’afflusso di visitatori è più basso. Per fare foto e video memorabili, l’ideale è raggiungere i ponti di osservazione di 30 Rock al tramonto o poco prima, durante la golden hour. Un’ottima idea è anche immortalare lo skyline newyorkese dominato dal blu intenso del cielo prima che il riverbero del crepuscolo ceda il passo all’oscurità della sera, durante la cosiddetta heure bleue. Per chi non si lascia intimorire dal freddo intenso, un’esperienza memorabile sarà anche visitare Top of the Rock durante le festività natalizie, specialmente in concomitanza con lo strabiliante spettacolo dell'accensione dell'immenso albero di Natale al Rockfeller Center. Come raggiungere Top of the Rock Con entrata principale sulla Cinquantesima Strada, il sontuoso grattacielo 30 Rock appartiene al complesso di Rockefeller Center, facilmente raggiungibile con la metropolitana. La fermata più vicina è 47-50 Streets – Rockefeller Center Station. Risparmia con i pass di Go City Con i pass di Go City avrai un’unica chiave che permette di accedere a Top of the Rock e a un ampio ventaglio di altre attrazioni di New York, tra cui la Statua della Libertà, l'Empire State Building e il memoriale dell'11 settembre, per citarne solo alcune, risparmiando tempo e denaro.
Jessica Maggi
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